La polizia mente e le distorsioni non possono nascondere la tortura.
La tortura è un crimine!
Abbiamo il diritto di pubblicare comunicati stampa!
Non permetteremo loro di negare i nostri diritti democratici,
Proteggeremo i nostri diritti!
Venerdì 19 luglio volevamo fare un comunicato stampa sul rivoluzionario Erdal GÖKOĞLU dalla Turchia, ingiustamente condannato a cinque anni di reclusione in Germania, e abbiamo cercato di fare quella protestare davanti all’ambasciata tedesca.
Erdal Gökoğlu è stato arrestato in Belgio il 13 novembre 2017 ed estradato in Germania. È stato portato in tribunale in Germania. È stato accusato in relazione alle attività democratiche, che in Germania erano del tutto legali. Sebbene non ci fosse un crimine secondo le leggi tedesche, l’accusa ha richiesto una pena di tre anni e nove mesi per Erdal Gökoğlu. Il tribunale ha condannato Erdal Gökoğlu a cinque anni di prigione.
Abbiamo tenuto un comunicato stampa nello stesso luogo la settimana precedente, a circa 30 metri dall’ambasciata tedesca.
Gli agenti di polizia erano pronti ad aggredirci ed erano dotati di maschere antigas e bombole di lacrimogeni pressurizzate. Aspettavano di attaccarci con manganelli e scudi. Questo non era un attacco casuale in quel momento, era chiaramente pianificato in anticipo. Non appena siamo arrivati al punto in cui avremmo rilasciato un comunicato stampa, non ci hanno permesso di pronunciare un comunicato stampa e hanno iniziato ad aggredirci.
Rilasciare un comunicato stampa è nostro diritto!
Un comunicato stampa è un diritto legale. E’ un diritto democratico rilasciare un comunicato stampa. Hanno cercato di bloccare questo diritto. Pertanto, sei dei nostri compagni sono stati arrestati, torturati in custodia e trasferiti alla Corte di Cassazione dall’accusa.
Due dei nostri amici (Burak Agarmis e Ismail Zat) si sono legati agli alberi davanti alla porta del consolato per protestare e chiedere il rilascio dei sei detenuti. E con questi due amici, sono stati arrestati due giornalisti di Halkin Sesi ( voce del popolo) che li stavano intervistando. Quattro persone sono state rilasciate lo stesso giorno.
Nomi: Burak Agarmis, Harika Kizilkaya, Ismail Zat, Veli Coskun.
Al momento, sei dei nostri amici sono processati a Corte di Cassazione con l’accusa di aggredire la polizia, causare ferite, imprecare, esprimere la propria opinione, opporsi alla legge sulle armi e disturbare la pace della società.
Nomi:
Sadi Naci Ozpolat
Halil Demir
Anil Sayar
Hasan Kaya
Mazlum Arslan
Yanni Anagnostou
In primo luogo, la polizia ci impedisce di usare i nostri diritti legali e democratici attaccandoci, e poi il tribunale ci accusa di aggressione e resistenza.
La polizia sta cercando di ritrarre lo striscione, gli slogan , la bandiera e il megafono che abbiamo come strumento del crimine.
Riteniamo che questa forma di accusa da parte della polizia sia riconosciuta per quello che sono gli individui e le istituzioni democratiche. Perché quando lo Stato vuole usurpare qualsiasi diritto democratico, cerca di usare tali accuse come pretesto.
Vogliono giudicarci per un comunicato stampa. Vogliono giudicarci per aver esercitato i nostri diritti democratici. Non lasciamo che questo accada. Difendiamo i nostri diritti democratici, il diritto di rilasciare un comunicato stampa.
Continueremo a essere davanti all’ambasciata tedesca ogni venerdì alle 18.30. Continueremo a difendere il nostro diritto democratico a rilasciare un comunicato stampa e a chiedere libertà e giustizia per il prigioniero rivoluzionario Erdal Gökoğlu.
Attacchi, torture, repressioni, arresti e detenzioni non possono intimidirci!
E’ nostro diritto più democratico fare un comunicato stampa, non permetteremo che ci venga tolto!
Difenderemo il nostro diritto di rilasciare comunicati stampa, a qualsiasi costo!
Combatteremo fino alla fine per i diritti dei popoli che si sono guadagnati il prezzo della vita col sangue!
Non chiediamo al popolo, ai partiti politici e alle organizzazioni greche solo di sostenerci; al contempo, vogliamo che la lotta contro questo attacco sia la loro. Questo attacco è un attacco alla lotta per i diritti di tutti i cittadini. Chiediamo a tutti i cittadini greci di lottare contro il loro diritto a combattere per sottrarsi a questa situazione.
I nostri compagni che sono rimasti feriti a causa della tortura nell’attacco della polizia e delle loro ferite:
Ali Ercan Gökoğlu
E’ stato colpito all’occhio destro, gonfio, ammaccato.
Gas spruzzato negli occhi, occhio sinistro bruciato.
L’alluce del piede destro è stato schiacciato.
Contusioni sui glutei inflitte dal manganello.
Contusioni al braccio destro inflitte dal manganello.
Sadi Naci Özpolat
Costola incrinata. ( In base alla refertazione del medico)
Lacerazione sulla spalla destra e sinistra.
Due lividi sul muscolo bicipite destro.
Dolore alla gamba sinistra che rende difficile camminare, muscoli schiacciati a causa di un trauma sferzante.
Una ferita all’occhio destro.
Halil Demir
Contusioni sul rotula della gamba sinistra.
Contusioni sul braccio destro.
Dolore al petto causato da gas.
Dolore ai polsi.
Anıl Sayar
Taglio profondo 4 cm sul braccio destro.
Contusioni, graffi sul braccio destro e sinistro.
Un grosso livido sulla parte superiore della gamba destra e dolore che rende difficile camminare.
Tre segni sulla schiena.
La parte posteriore della testa gonfia.
Punte di due denti rotti.
Sinan Oktay Ozen
Lesioni al naso.
Colpo di manganello sul braccio.
Segni di manganello sulla schiena.
Ismail Zat
Occhio sinistro contuso.
Dolore e lividi sull’inguine destro.
Nevzat Kalayci
Lividi sul braccio destro.
Contusioni e dolori al ginocchio destro.
Hasan Kaya
Lividi sul braccio sinistro.
La sessione giudiziaria per i sei detenuti si terrà venerdì 26 luglio alle ore 9.00 (10167 Evelpidon, Atene 114 74).
Invitiamo tutte le persone e le istituzioni sensibili a partecipare all’udienza.