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Riccardo Sotgia sotto processo per solidarietà internazionalista

Un militante comunista internazionalista italiano, Riccardo Sotgia, è indagato dalla Procura generale ucraina per le pesanti accuse di banda armata, spionaggio e terrorismo. Tutto ciò per aver partecipato come osservatore internazionale alle elezioni a Lugansk e aver portato solidarietà alla popolazione del Donbass.

Sarà interrogato venerdì prossimo dalla Digos per contro del sostituto procuratore di Brescia, titolare di una rogatoria internazionale richiesta dai magistrati ucraini.

I precedenti.
Il caso di Sotgia non è isolato. Tempo fa altri militanti della Carovana Antifascista, sono stati inquisiti dalla Procura di Kiev con le stesse ipotesi di reato.

La replica.
Riccardo replica alle accuse dicendo che è stato in Donbass tre volte: la prima come osservatore internazionale durante le elezioni nella Repubblica Popolare di Lugansk, delegato del “Coordinamento Ucraina Antifascista”. Le altre due al seguito della “Carovana Antifascista” creata sei anni fa dalla Banda Bassotti, la cui attività era pubblica e aperta a tutti.

La pena.
Riccardo rischia l’estradizione in Ucraina per essere sottoposto a processo.

Non è un crimine recarsi in un altro Paese, portare solidarietà e aiuti umanitari insieme a tantissimi altri italiani in un viaggio organizzato e pubblico. Non è un crimine far parte di un gruppo di osservatori internazionali affinchè si possa essere garanti della legittimità e non ingerenza su delle elezioni di un paese. Tuttavia, questo non ha importanza per il fascismo ucraino. La cosa principale è che Riccardo Sotgia sia un comunista, un antifascita, un anti-imperialista. Questo è ciò che il fascismo dell’Ucraina considera “crimine”. Andare in Donbass è considerato un “crimine” perché è visto come espressione di idee anti-fasciste.

Il Donbass è una regione vessato dalla guerra dal 2014. Stanno combattendo per la loro indipendenza dall’Ucraina perché non si sentono appartenere ad uno stato neonazista. E’ doveroso ricordare come in Ucraina è permesso al “Battaglione Azov” di creare colonie per bambini dai 9 ai 17 anni per fornire i primi rudimenti all’uso delle armi. Questo sì si può chiamare crimine! Cooperare – come sta facendo l’Italia e come fanno tutti i paesi imperialisti – con l’Ucraina, questo sì è un crimine!

Garantire l’unità dei popoli contro l’imperialismo e il fascismo non è un crimine, ma un dovere onorevole.

Essere internazionalista e anti-fascista non è un crimine, è un dovere onorevole.

Il Fronte Anti-Imperialista esprime la propria solidarietà internazionalista con il compagno italiano Riccardo Sotgia.

UNITI VINCIAMO!

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